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Linee guida generali per la riforestazione dopo incendio

Sul post incendio però bisogna fare attenzione: come prima cosa è imprescindibile coinvolgere i proprietari del bosco danneggiato, che potrebbero essere i privati ma anche il comune di Lipari, e il corpo forestale della sicilia che ha la competenza della sorveglianza sulla gestione forestale. So che questo potrebbe rallentare tutto e risultare farraginoso, ma credo sia troppo alto il rischio di tenere fuori questi soggetti e avere poi grane in seguito.
 
Tieni conto inoltre che la legge 353/2000 proibisce qualsiasi intervento fatto con soldi pubblici nelle aree incendiate, compreso il rimboschimento. Ovviamente questo non riguarda le azioni realizzate con capitali provati o da crowdfunding! Ed esiste anche l eccezione per ragioni di pubblica sicurezza, come gli interventi finalizzati alla tutela dal rischio idrogeologico, che però va dimostrata nella richiesta di deroga. La dichiarazione di calamita naturale potrebbe aiutare in questo senso.
 
Il secondo punto di attenzione è che l’isola è una riserva naturale orientata e anche un sito Natura 2000, sotto la responsabilità del Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali. Esisterà forse un piano di gestione e delle misure di conservazione da rispettare, e comunque ogni azione dovrebbe essere subordinata a valutazione di incidenza ambientale. Anche per questo mi sembra difficile procedere senza coinvolgere l’ente pubblico.
 
Il terzo punto di attenzione è quello ecologico. Nel piantare alberi la fretta è spesso cattiva consigliera e rischia di portare a scelte inefficaci. Impossibile inoltre pensare di rimboschire un’area così vasta. Occorre individuare le aree piu colpite, quelle piu vulnerabili al dissesto e quelle il cui ripristino è più urgente sia per le loro funzioni che per la maggiore incapacità dell ecosistema di reagire (capacità che tendiamo molto spesso a sottovalutare). E poi scegliere le specie giuste e il giusto mix (es anche arbusti nelle prime fasi su terreno minerale), il metodo di messa a dimora (impianto o semina), e lq disposizione nello spazio (es. Pensando gia al rischio di nuovi incendi), non dimenticando le cure da prestare alle giovani piantine (irrigazione, protezione dagli erbivori nei primi 3-5 anni) e valutando attentamente le modalita e gli impatti del rimboschimento sulla biodiversita (vedi punto precedente).
 
Per limitare dissesto ed erosione, e facilitare l insediamento della nuova foresta (spontaneo o assistito), le piante bruciate sono preziosissime. Quelle danneggiate parzialmente vanno assolutamente mantenute se ancora in grado di produrre semi, anche se per poco tempo. Quelle morte possono restare in piedi, se non danno problemi di sicurezza (es vicino a sentieri), per continuare a proteggere un poco i versanti, oppure essere abbattute e allestite per traverso lungo il pendio per formare delle protezioni naturali contro l’erosione.

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